“Dipinti che a un primo sguardo appaiono astratti, ma rappresentano un vissuto: filari di pioppi della pianura padana, la moglie, le acciaierie o le rivisitazioni dei disegni della nipote. Stili diversi, a volte geometrici e squadrati, a volte quasi eterei. Dalle sculture evocative alla passione per l’olio, odore che si percepiva entrando nel suo studio, dove lui spesso si ritirava con i suoi colori. Colori del tutto personali ed unici che lui vedeva diversamente per una percezione cromatica derivata dal suo daltonismo. Ogni opera porta con sè un ricordo personale ma anche una visione particolare del suo e del nostro mondo. I suoi quadri preferiti rimangono quelli dai colori accesi e forti.” G.Z.T.
IlBIOGRAFIA Aurelio Palazzi (1922 – 1996) Nasce a Foligno, ma vive infanzia e adolescenza prima a Bari poi a Firenze, dove compie gli studi superiori e frequenta l’Università. Arruolato negli Alpini, parte con gli ultimi scaglioni della Julian, destinazione Russia. Con l’otto settembre viene preso prigioniero dai Tedeschi e costretto a lavorare in Germania. Qui conosce quella che diventerà, alla fine della guerra, sua moglie. Al rientro in Italia si laurea in chimica, e dopo alcune esperienze lavorative a Firenze si trasferisce a Genova con la famiglia impiegato all’Italsider. Inizia anche l’attività di docente di metallurgia presso l’Università di Genova, docenza che dura ancora per alcuni anni dopo il trasferimento a Roma come dirigente presso il Centro Sperimentale Metallurgico. Uomo di vasta cultura e infiniti interessi, di grande curiosità, studia lingue antiche e moderne (ne parlava correntemente 4), si appassiona allo studio della Kaballah, scrive saggi e trattati sui più vari argomenti. Si appassiona al gioco del bridge, per il quale si impegna a inventare nuove (e talvolta complicate) tecniche di “licitazione” e gioco. Durante la maturità, a partire dagli anni 60, si cimenta nella pittura e nella composizione di sculture create montando insieme pezzi di vari materiali, prevalentemente scarti di lavorazione dei metalli. È soprattutto nella pittura che lo vediamo utilizzare tante diverse tecniche di espressione, sia come materiali (colori ad olio soprattutto, ma anche colori acrilici, su diversi supporti) che come stile e soggetti. contenuto va inserito qui